Terzo giorno a Kyoto: Arashiyama, Nishiki market e Gion
Se oltre all’itineraio di due giornate avete ancora tempo, vi consiglio di non mancare queste tappe e quella che faremo domani: Nara.
Siamo partiti dalla stazione di Kyoto e scesi a Saga Arashiyama, perchè utilizzando il Japan Rail Pass, quella è la fermata che ci riguarda.
E’ una località piuttosto piccola quindi a piedi la si gira senza problemi e noiabbiamo impiegato la mattinata per vedere tutto quello che volevamo.
La prima tappa è stato il tempio Tenriuji e abbiamo deciso di visitarne sia l’interno che il giardino. Entrambi molto belli e curati, con anche un meraviglioso dipinto di un drago su una delle pareti, ma la cosa che in assoluto adoro di più delle visite nei luoghi sacri, è che per entrare negli edifici devi toglierti le scarpe, quindi sei a contatto con il legno del pavimento e con la pietra, lasciando fuori lo sporco e i ticchettii fastidiosi delle suole e dei tacchi che rieccheggierebbero nelle stanze.
Usciti dalla visita, dall’ingresso opposto a quello da cui siamo entrati, ci siamo ritrovati, sulla sinistra, la foresta di bamboo. E’ semplicemente, magicamente impressionante. Avevo già parlato del bamboo e di quanto mi affascinasse prima di ritrovarmici in mezzo, ma passeggiare tra questi tronchi alti diversi metri, così sottili e così eleganti, che creano una penombra e un microclima a sè stante, è effettivamente molto suggestivo.
Terminata la passeggiata ci siamo diretti verso il Monkey Park. Per arrivarci bisogna attraversare una via con diversi negozietti di souvenir e ristoranti dove trovate anche la Kimono Forest, ossia l’esposizione, ispirata alla forsta di bamboo, di alcune stoffe usate per i kimono.
Al fondo della via si attraversa il Togetsukyo bridge per raggiungere l’altra sponda di arashiyama e il parco con i macachi, facilmente indicato anche da un cartello. Se avete voglia, prima del parco, potete fare anche un giro in barca sul fiume o una semplice passeggiata seguendone il corso, lontano dai turisti e dalla folla.
Animalisti e non, vi consiglio di andarci perchè non si tratta nè di uno zoo, nè di qualche recinto in cui sono costrette a stare guardandovi con occhi tristi. Dovete fare un bel po’ di strada per inerpicarvi sulla collina e arrivati in cima trovate un gruppo di macachi totalmente in libertà. Vi camminano praticamente accanto e quasi tra le gambe. Dovete solo stare attenti a non piegarvi o non fissarle negli occhi per non innervosirle ma l’unica gabbia esestente è quella dove potete comprare qualche arachide da dargli attraverso la grata affinchè non possano dalla foga saltarvi addosso. La prima volta che vedo l’uomo in gabbia e non gli animali.
Da lì avete anche una bellissima vista su tutta Arashiyama ed è davvero una sensazione stupenda. Io le avrei osservate per ore.
Una volta fatto dietrofront tutto il parco, prima di prendere il treno ci siamo fermati appena dopo il ponte, sulla destra, ad assaggiare un gelato: al te affumicato e allo yuzu. Quello al the era strepitoso… e io me lo sono immaginata con delle scaglie di Araguani in mezzo, una sorta di stracciatella…
Ripreso il treno in direzione Kyoto ci siamo fermati a Nijo. Poco distante dalla stazione c’è l’omonimo castello. Vale assolutamente la pena visitarlo.
All’interno purtroppo non si possono fare foto, ma potete vedere le riproduzioni di dipinti che originariamente erano fatti con fogli d’oro e che anche in riproduzione rendono l’idea e trasmettono la loro bellezza. All’esterno poi, c’è il giardino che trasmette pace anche solo a camminarci.
Usciti dal castello circondato da un fossato pieno d’acqua, proseguiamo il giro verso est, e dopo una mezzoretta di camminata arriviamo finalmente al Nishiki market. E’ una via con piccoli negozi che vendono generi alimentari di ogni sorta, dal pesce, alle spezie, alla vertura fermentata, ai dolci, alle alghe e qualsiasi cosa possiate mmaginare. Gli dedicherò un post appena riesco.
Terminata la via, si finisce nel marasma di una galleria commerciale, ma proseguendo sempre nella stessa direzione la si supera abilmente finendo in piccoli vicoli pittoreschi che portano sino al quartiere di Gion. Vale la pena fare quattro passi in quella che era la via (Hanami-koji) delle vecchie case da te, ormai ristorantini, che tuttavia conservano ancora un barlume di antico, ma non vi aspettate grandi cose poichè ormai è tutto moderno.
E dopo i nostri venti chilometri a piedi, abbiamo finito la giornata rilassati sulle sponde del fiume Kamo, aspettando il tramonto e poi avviandoci verso casa…