Ma quindi, cosa si mangia in Giappone?
Eccoci qui, con il corpo in Italia e la mente che non sa ancora cosa deve fare.
Sono stati venti giorni intensi, misti tra lavoro e vacanza assolutamente non pianificati, emozionanti e pieni di tutto ciò che nemmeno ci si può immaginare.
Non ho praticamente mai parlato di cibo perchè volevo riservarmi un post che ragguppasse un po’ tutto.
Il mio primo consiglio è: assaggiate tutto. Non fatevi intimidire dal non conosciuto o non siate schizzinosi, perchè non c’è nulla di peggio di un viaggiatore che giri il mondo e cerchi il conosciuto anche laddove non è la normalità, quali ristoranti italiani, pizza, pasta e fast food. La cosa migliore è immergersi in quello che è la quotidianità del luogo, il più possibile. Anche se effettivamente dopo venti giorni, se qualcuno mi proponesse riso, glielo tirerei dietro.
Partiamo dal salato: premetto che i giapponesi non hanno la colazione dolce come la nostra, ma fanno un pasto come il pranzo e la cena, anche più abbondante… e vi consiglio di provarlo una volta, almeno una. Se sopravvivete e vi piace potete continuare. Io, dopo l’esperienza, mi sono rifugiata in un cafè ad assaporare una fetta della torta al cioccolato della casa.
P.s. Il the matcha è un denominatore comune. Lo bevono a colazione, a pranzo e a cena. Durante la giornata e nei break. al posto dell’acqua. Se non vi piace, rassegnatevi.
SALATO
Zuppa di miso
Qualsiasi cosa ordiniate e in qualsiasi posto andiate è facile che vi portino anche la zuppa di miso. C’è poca differenza con quella che già conosciamo, ma è capitato di trovarne di davvero particolari, come questa, fatta con funghi e miso fermetanto di tre anni. Superlativa.
Udon
Sono spaghetti che somigliano ai nostri alla chitarra, ma con un diametro deciamente più grande. Sono di grano e possono essere serviti caldi o freddi. Solitamente il brodino che gli si accompagna e che si versa all’interno della ciotola è una salsa di soia allungata, con anche altri sapori. Sicuramente ci trovate alghe, verdura, tofu, e possono anche avere pesce o carne. E non manca mai il loro porro.
Ramen
Sono spaghetti veri e propri. Si mangiano in brodo. E sentirete che tutti i giapponesi succhiano rumorosamente quando li degustano, ma non fatevi irritare, non è maleducazione, e vi renderete conto che è fondamentale per raffreddarli e non perdere definitivamente la sensibilità della lingua.
Il brodo è solitamente di maiale. Io non mangio carne, ma mi sembrava comuque doveroso assaggiarli almeno una volta e quindi ho fatto un’eccezione.
Soba
Sono spaghetti di grano saraceno e potete trovarli in brodo simili a ramen e udon, ma anche fritti e accompagnati da tempura, carne o pesce.
Riso & Co
Solitamente, se non mangiate uno dei tre piatti elencati sopra, avrete una portata a base di riso che si accompagna con carne, pesce o tofu, zuppa di miso, verdurine fermentate o in salamoia. Se poi la prendete da asporto, in uno dei mille seven eleven che trovate, la chiamerete allora bento, che è sostanzialmente una sorta di packed lunch.
Tempura
E’ la loro frittura. Spesso e volentieri, se entrate in locali che fanno praticamente solo questa portata, non sentite nemmeno ordore di fritto e la troverete molto più leggera rispetto quella a cui siamo abituati in italia. Friggono qualsiasi cosa: dal daikon alla radice di loro, dal pesce al maiale, dalla zucca alla cipolla. E vi conisglio assolutamente di provarla. In locale meraviglioso che abbiamo trovato a Takayama, il proprietario ci ha spiegato che ci sono due modi per mangiare il tempura: o con la salsa fatta da soia e daikon grattuggiato, o con curry e sale.
Onigiri
Triangolini di riso farciti con ogni sorta di ripieno, dal tonno, alle uova di pesce, al maiale fritto. Solitamente servito anche con un’alga attorno.
Takoyaki
Polpettine fritte ripiene di polpo e servite con una salsina di pesce tipo barbecue e del pesce essiccato (ci possono essere varianti di condimento), come maionese, uova, erba cipollina.
Sushi
In italia lo conosciamo con pesci che si contano sulle dita di una mano. Al di là di quelli, in giappone trovate tantissime altre proposte, direi circa una cinquantina. Alcuni dei più buoni secondo me sono quelli con la cappasanta, con la pancia del tonno, con l’anguilla, con alcune conchiglie e con le uova di salmone.
Cialda di Polpo
Non so come si chiami ma per farla prendono dei polipetti, li mettono tra due piastre che chiudono pressando e il risultato è come una chips di polpo con solo poco amido di riso e l’olio per la cottura in aggiunta. Assolutamente da provare.
DOLCE
La pasticceria giapponese non ha nulla a che vedere con quella che conosciamo.
E anche per noi stranieri non è facile capire come si chiamano le cose perchè spesso e volentieri nei menu e nelle pasticcerie stesse non c’è assolutamente nulla di scritto in una lingua diversa dal giapponese, ancora meno che per il salato.
Loro amano i fagioli rossi, che costituiscono gran parte del ripieno dei loro dolcetti, apprezzano molto le castagne, tutti i sapori molto delicati e le consistenze gommose. Scordatevi la nostra tanto amata croccantezza e friabilità.
Zenzai
E’ una zuppetta dolce di fagioli rossi, che solitamente si mangia accompagnata da qualche mochi, ossia delle palline di amido di riso mooooolto gommose.
Shiratama Anmitsu
E’ stata una delle nostre merende, sicuramente da provare.
Una coppetta di gelatine di agar, sostanzialmente acqua poco zuccherata e gelificata, con un purea dolce di fagioli rossi, mochi e della frutta sciroppata, accompagnata da una ciotolina di melassa con cui condire il tutto. Accanto, ovviamente, sempre la tazza di te matcha.
Daifuku
sono fagottini di riso glutinoso farciti con la purea dolce di fagioli rossi e potete trovarli di differenti colori e avvolti in uno strato di zucchero a velo, cacao, the matcha ecc.
Taiyaki
E’ una cilada a forma di pesce ripiena solitamente di pasta di fagioli. Trovate tantissimi baacchini che li fanno e vendono ad ogni angolo della strada.
Kuzumochi
Triangolini di riso e patate dolci condite con una polvere dolce di fagioli e uno sciroppo di zucchero tipo melassa.
Bamunken
E’ un impasto un po’ più pesante di un pan di spagna che viene cotto tipo allo spiedo, quindi quando viene tagliato impacchettato risulta una ciambella concetrica, molto morbida e piacevole da assaggiare.
Kasutera
Un pan di spagna molto morbido che possiamo associare, per avere un’idea lontana di come risulta, alla nostra torta paradiso.
Che dire… buon appetito!