Novità, comunicazione e rivisitazione.
Qualche vetrata illuminata nei dintorni della grigia e affascinante Bologna, a Funo di Argelato. Nessuna insegna squadrata canonica, solo una grande firma metallica che fende il muro e ben identifica la pasticceria: Garani. Una piccola realtà con un grande potenziale che si respira appena varcate le soglie della pasticceria. Nasce come forno negli anni settanta e diventa pasticceria per volontà di Roberto Garani nel 2009, che sin da piccolo voleva diventare anche pasticcere, non solo fornaio. E quindi il locale è stato rinnovato, mantenendo le vecchie e consolidate tradizioni del panificio e affiancando il nuovo mondo della pasticceria. Lo stile è moderno, piuttosto minimal, tutt’altro che freddo. Nella veranda scaldata a stufa si sente la pioggia che danza sulla tettoia, mentre ci si rilassa sui comodi divanetti sorseggiando un buon caffè. Il bancone del bar è un continuum con quello di servizio del pane, della mignon e della pralineria. Tutti prodotti rigorosamente preparati dal team, una famiglia coordinata e unita che rimane tale anche quando la porta del negozio si chiude alle loro spalle. Il proprietario è Roberto, con il socio Claudio, e il team di tredici componenti. Sono tutti membri della famiglia: anche chi non ne faceva parte prima di intraprendere il percorso lavorativo, adesso lo è senza dubbio diventato, come ci sottolinea lo stesso Robby.
Spalancata la porta, Nilla ci accoglie con la sua gentilezza sorridente per illustrarci la filosofia del locale e mostrarci le loro proposte. Lo stile è facilmente riconoscibile e la loro clientela è ormai consapevole della costante novità che propongono. Novità che è diventata un elemento essenziale, continuamente ricercata e richiesta dai clienti affezionati e curiosi. Non vi capiterà di trovare cannoncini alla crema e le classiche tartellette monofrutto, bensì la volontà di accostamenti nuovi, giochi tra dolce e salato che incuriosiscono e non sconvolgono, che smaterializzano il confine tra tradizionale e innovativo, tra gli ingredienti tipici del dolce e quelli che canonicamente consideriamo salati. E nascono così non uno, non nessuno, ma centomila volti della pasticceria, infinite variabili che danno vita all’identità in continua evoluzione della realtà Garani. Troviamo così un cioccolatino al sesamo e salsa di soia e un altro all’aceto balsamico e Parmigiano. Tra le mignon assaggiamo le piramidi al pistacchio, un cremoso all’amaretto con gelée alla pesca e una mousse allo yogurt con gelée di lamponi. Se preferiamo un lievitato, nella vetrina si scorge una idea particolare che proviene dalle contrade belghe: un croissant croccante tagliato a libro e farcito a vista con una crema di mandorle.
Un panorama per qualsiasi ora della giornata… anche per il pranzo, con idee sempre nuove e ricercate, come il risotto al limone in salsa di liquirizia e un hamburger artigianale con pane appositamente inventato per il piatto da inserire in carta. Perché infondo lo sappiamo, il mercato è una macchina che gira senza guardare in faccia nessuno, ed è necessario crearsi un proprio stile e una propria immagine adeguatamente comunicata per continuare a giocare e rimanere in ballo, per ritagliarsi il proprio segmento di mercato e soddisfare le esigenze del target prescelto. Non bastano prodotti ben fatti e una qualità elevata, è necessaria una comunicazione coordinata che crei sinergia tra quello che si fa, quello che si è e come si appare agli occhi di chi non conosce la realtà dall’interno e parte da un background culturale totalmente estraneo. Il messaggio si deve respirare ancor prima di varcare la soglia, con un semplice sguardo alle vetrine, e si deve mantenere all’interno, con ogni tipologia di comunicazione: la luce, i colori, l’arredamento, le scritte e la comunicazione verbale. I consumatori amano quello che gli si permette di amare perché ne conoscono significato, qualità, ingredienti e magia. E vi assicuro che accade, perché all’interno di quelle vetrate ti senti parte della realtà Garani, invogliato di scoprire quello che propone.
Il negozio di una pasticceria si sa, è solo la punta dell’iceberg di una realtà bellissima e faticosa, in cui un team affiatato concorre a realizzare tutti i prodotti che devono raggiungere il bancone, perfetti per gli sguardi dei consumatori e per soddisfare i loro desideri. Ma è il laboratorio il vero teatro. Dove Adriano, il papà, Vincenza e Aziz sfornano il pane, inebriando tutti i locali di profumo. Dove Raffaella, la mamma, prepara chiacchiere e tagliatelle fritte, dolce tipico carnevalesco della zona ormai difficile da trovare per la lunga lavorazione che richiede, mentre Vanes cura la mignon concentrato, per poi passare al resto della pasticceria. Dove i barman Andrea e Felice preparano una carrellata di bruschette per l’aperitivo e lasciano tutto pronto a Claudio e Luca, che fronteggiano il marasma serale che stipa fino all’orlo il piccolo locale. Dove Roberta, la moglie, confeziona sapientemente le scatole di praline e Yuri sperimenta entusiasta la ricetta della ganache appena sognata e bilanciata. Tutti coordinati, un unico “ciack” per realizzare prontamente l’obiettivo comune. E così, a tutte le ore possiamo assaggiare prelibatezze preparate con un’attenzione totale all’esaltazione delle materie prime. L’aperitivo merita una menzione speciale. Dalle 18.30 il locale assume un volto nuovo. La tranquillità della giornata si tramuta in una festosa convivialità. Niente patatine, niente noccioline. Si procede sulla stessa scia delle loro idea di pasticceria. Sul bancone appaiono ogni sorta di bruschette con abbinamenti innovativi, un albero di plexiglass che incanta solo a guardarlo e che contiene piccoli assaggi di piatti tradizionali rivisitati, come le polpettine con una salsa di curry e una chips di parmigiano. Il locale si affolla e le chiacchiere non si sprecano mentre i barman soddisfano le gole assetate dei partecipanti.
Usciti gli ultimi clienti si prepara la scena per la giornata successiva, si rassetta e ci si rilassa: le ultime risate e i saluti di una giornata insieme. Ci si chiude la porta alle spalle stanchi e appagati del proprio lavoro, di essere davvero parte di una squadra e di riuscire a trasmettere proprio quello in cui si crede, e per cui si spende tutto se stessi.
Contatti:
Via Galliera 242, Argelato (BO)
Orari:
Da Martedì a Sabato dalle 6.30 alle 21.30
Domenica dalle 7.30 alle 13.00
Chiusi il Lunedì