Ninh Binh, Mua Caves e Trang An in un giorno
Le risaie e i panorami di Ninh Binh
Le “attrazioni di Ninh Binh sono mozzafiato in foto, figuriamoci dal vivo.
Mua Caves e Trang An
Dopo due giorni a Hoi An (potete leggerli nell’articolo con i consigli per visitarla in due giornate) e la crociera nella baia di Ha Long (trovate nel post sulla baia tutte le foto e la descrizione dell’esperienza mozzafiato), siamo arrivate a Ninh Binh in quattro ore di bus, partendo da Hai Pong.
Non abbiamo preso un ostello in città ma direttamente vicino alle Mua Caves perchè avevamo solo un giorno per visitarle.
Abbiamo dormito a 1,5km dal sito Mua Caves e 7km da Trang An. Volevamo andare anche a vedere i campi di riso gialli di Tam Coc che si vedono solitamente in foto, ma ci hanno spiegato che sono di quel colore fino a che non li tagliano: cosa che è avvenuta due mesi fa.
Molto bene, mai una gioia.
La scalata alle Mua Caves comunque vale l’intero viaggio, sebbene faccia un caldo allucinante e si sudi da matti. Davvero, avevamo sudate anche le cornee, maglia, pantaloncini e mutande fradici. Se guardi la pelle, vedi i pori buttare fuori acqua. Mai successo nella vita.
500 scalini, le otto di mattina e 42 gradi all’ombra. Tuttavia basta armarsi di un cappellino (quello vietnamita è perfetto perchè copre dal sole la faccia e la testa e non si scalda) e dell’acqua. Molta acqua, altrimenti ci si disidrata. Arrivate in cima, a noi tremavano le gambe.
Per girare tra i siti che sono a un quarto d’ora di macchina da Ninh Binh, si può optare per bici o motorino. Noi abbiamo scelto la bici, immancabile come sempre. Poi è tutto pianeggiante quindi, caldo a parte, è perfetta.
Dalla cima, la vista è semplicemente mozzafiato. Una bellezza davvero da lasciare senza parole. Da una parte le ninfee, dall’altra i campi di riso e il fiume. E’ tutto verde, con il cielo azzurro e le nuvole che sembrano panna.
Noi siamo bagnate da strizzare, le gambe che tremano per il calo della pressione e la stanchezza dell’aver salito seimila gradini. Il caldo è davvero inimmaginabile, ci sudano anche le orecchie. Ma ripeto, vale ogni singola goccia di sudore.
Torniamo giù, appendiamo la maglietta al cestino della bici e ci incamminiamo verso l’ostello che è sulla via per andare a Trang An. Ci fermiamo per un caffè e per lavarci la faccia. Tempo che arriviamo e le magliette sono asciutte.
Immaginatevi il calore, praticamente stiamo evaporando.
Dopo esserci rigenerate e aver bevuto il caffè freddo (tra l’altro il caffè vietnamita è davvero buono. In asia solitamente fa abbastanza schifo perchè è caffè solubile, ma qui no, è bello corposo, pieno, caldo. è il Ca Phe alla vietnamita. Lo adoro. Sono alla terza tazza, praticamente una schizzata)
Pedaliamo sulla strada dritta, superiamo capre morte sui carretti di gente che vende non so cosa e qualche bazar sgangherato in cui compriamo l’acqua a gesti perchè non capiscono cosa stiamo chiedendo. Incrociamo vietnamiti che trasportano condizionatori sui motorini, altri che fanno cose, altri ancora che non fanno nulla ma ci sorridono. Alcuni ci guardano cupi. Noi sorridiamo loro lo stesso.
Lasciamo le bici al parcheggio e prendiamo il biglietto: è quasi mezzogiorno e, giustamente, dato il caldo allucinante, non c’è nessuno.
Meglio così. Forse.
Saliamo sulla barchetta scegliendo il tour 1. Le ipotesi erano due: quello o il terzo e, come tutte le decisioni importanti del viaggio, ce lo siamo giocate a sasso carta forbici. Lei era il tre, io l’uno: ho vinto. Tagliandola tutta.
Il tour dura tre ore. Crediamo di morire per il caldo. Iniziamo a pagaiare per aiutare “la guida” e perchè speriamo di arrivare in fretta alla prima caverna.
La chiamano la Ha Long della terra ferma… perchè c’è acqua e formazioni rocciose simili, ma credo che non abbia nulla a che vedere. Intendiamoci, è bellissimo, ma poco c’entra. E dopo la meraviglia di stamattina, difficile comparare le emozioni. Ho ancora negli occhi quel panorama…
Finiamo il giro, siamo sfatte. Prendiamo le bici e torniamo in ostello per una doccia, prima dell partenza per Hanoi.
Passiamo dalle oche: in queste zone ce ne sono tantissime, sugli spiedi e vive, e c’è un punto in una stradina dove il pomeriggio ne trovate centinaia. Nessuna attrazione particolare, ma sono buffe e belle. Quando ti avvicini si spostano per poi riunirsi appena ti allontani.
Pullman per Hanoi alle 18, due orette e saremo in città.
Ninh Binh lascia nel cuore i suoi paesaggi e il suo verde. La calma, la pace, lo spazio e il silenzio. Non potete perderla se passate per il Vietnam