Isole Gili

Arrivati a Bangsal con il pullmino, dopo tre giorni di crociera, abbiamo dedicato cinque giorni alle isole Gili.

Tre isole e tre mondi differenti.

Se siete uno studente universitario frustrato dalla vita sui libri che vuole evadere o uno che ha gli ormoni in circolo e vuole andare a caccia, la vosta isola è Gili Trawangan. La classica bolla turistica con una quantità di locali esagerata, spiagge attrezzate, cocktail e funghetti allucinogeni venduti in ogni angolo.

Nemmeno a dirlo, io l’ho trovata orribile, anche se lo snorkeling da quelle parti è una figata perchè potete vedere le tartarughe, ma potete organizzarlo partendo da una delle due sorelle di fianco con barchette che vi portano in 4 spots diversi attorno a tutte e tre le isole.

Gili Meno è l’isola di mezzo, quella che noi abbiamo amato di più. Pochi locali, ancora molto grezza e incontaminata. Noi abbiamo dormito da Nura Homestay, una signora che ha due stanze da affittare, molto pulite e con anche l’aria condizionata. Per il resto è tuta circondata da spiaggie più o meno sperdute, senza ombrelloni e senza persone. Un paradiso. Acque cristalline, silenzio, arietta e orizzonti da togliere il fiato.

L’ultima Gili, Gili Air, è una via di mezzo tra le due, più pregna di locali, ma molto più curata e meno dozzinale, carina, elegante, con un’atmosfera un po’ hippie. L’acqua qui è più alta ed è più comodo fare il bagno la mattina dal versante verso il porto, mentre se anata ovest c’è una distesa di bassa marea con un pavimento di coralli su cui potete fare una passeggiata stupenda.

Noi siamo arrivati qui dopo la crociera. Dal porto di Bangsal Partono barchette a ogni ora a tariffe imbarazzanti che in 20 minuti vi portano nella più lontana delle tre, Gili T, in poco meno nelle altre, e ci sono anche vari collegamenti interni, anche se un po meno frequenti.

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