Fuoribinario Bistrot
(Fonte https://fuoribinariobistrot.wordpress.com/)
La scorsa settimana ho mangiato su un treno. No no, non si tratta degli squallidi pasti che i pendolari sono costretti a sgranocchiare a bordo dei vagoni che sfecciano per tutta italia. Si tratta di un piccolo ristorante, con una ventina di coperti, a Rodano, in provincia di Milano. Uno di quei posticini che fai fatica a credere che esistano, che ti trasportano in una realtà parallela come succede ai personaggi di Woody Allen in Midnight in Paris.
Immaginate una vecchia locomotiva e un vagone, con le rifiniture il bronzo e il tetto stondato. Quella che qualsiasi bambino disegnerebbe come tale. Questo è Fuoribinario Bistrot
Sali la manciata di gradini all’ingresso ed entri nel vagone. Tutto è in legno e i piccoli tavolini apparecchiati a puntino. La tovaglietta ricamata, i bicchieri bordati oro.
Ma quello che stupisce è il menù, niente affatto tradizionale, da cui sprizza la fantasia di chi l’ha composto.
(Fonte https://fuoribinariobistrot.wordpress.com/)
Ho magiato da Dio. Io scelgo le i finti tagliolini di zucchine con pomodorini confit e calamari. Il mio moroso un piatto samosas alle verdure (piccoli fagottini ripieni di pasta fillo). Sono rimasta più che stupita dai tagliolini. Vere e proprie taggliatelle fini da arrotolare attorno alla forchetta come fossero di pasta. E invece sono zucchine appena appena saltate ancora croccantissime. L’ho trovata una portata semplicemente geniale. E se stillassi una classifica sarebbe nella sua semplicità, tra le top ten che abbia mai mangiato nella mia vita.
E vi assicuro che di posti, stellati compresi, ne ho girati parecchi.
Data la mia eterna indecisone, scegliere il secondo è stato drammatico. Ma grazie al cielo il signore che ci ha preso l’ordinazione, che poi abbiamo scoperto essere il marito della cuoca, ha assecondato la mia pazzia e mi ha portato un asssaggio di entrambi i secondi che mi attiravano: i gamberi in tempura con salsa teriyaki e le rosette di triglie (prima volta che mangio in viat mia delle triglie e non ci trovo nemmeno una spina.). Dall’altra parte del tavolo invece arrivavano i profumi di uno stracotto abbinato a varie salsine.
Ma chi c’è nel retroscena? Lei è Monica Sartoni Cesari, “giornalista che si è sempre occupata di food e che non aveva più voglia di stare dietro una scrivania a sentirsi alienata dalla realtà delle cucine di cui parlava”. Così ci racconta dopo cena, quando siamo curiosi e chiediamo di poter conoscere chi vive sempre dietro le quinte. chi si occupa della sala è il marito, che finito il proprio lavoro nel primo pomeriggio, la raggiunge per continuare la maratona nel loro nuovo piccolo angolo di mondo…