Kama-asa, il paradiso dei coltelli
Eravamo entrati in questo negozio durante il giro a Kappabashi, ma non sapevamo quale antro scegliere per comprare il coltello che tanto volevamo.
Per fortuna ho un amico, che credo sia il primo ad avermi fatto vedere una di quelle lame e la pietra per affilarle (di cui io ignoravo totalmente l’esistenza) trasportandomi in questa arte giapponese, che mi ha detto che Kama-asa è il posto migliore di Tokyo. E io mi sono fidata ciecamente.
Questa volta siamo scesi a Ueno, fermata della JR Yamanote, e in dieci minuti a piedi ci siamo trovati nell’amata via dei negozi di attrezzatura. Per capirci, Kama-asa rimane circa a metà via, sul lato sinistro se si arriva da quella fermata della metropolitana. Lo riconoscete subito perchè ha delle tendine nero sbiadito, ormai marroncine, con il loro logo disegnato, che detto in parole spicce per i profani come me, assomiglia a uno smile.
Hanno lame e pietre di tutti i tipi e acquistato il coltello, potete anche decidere di farvelo incidere e siglare in inglese o giapponese, immediatamente e gratuitamente. Senza nemmeno dirlo, io ho colto al volo l’opportunità.
Questo è uno di quei momenti in cui rimpiango di non essere un cuoco e non avere un set fondamentale di coltelli per ogni tipologia di ingrediente da tagliare, sfilettare e quant’altro. Perchè diaciamocelo, ai pasticceri, tolto uno spelucchino o due, non serve molto altro. Ma diciamoci anche che “francamente me ne infischio”, perchè al di là degli occhi pieni di cose viste, fatte e assaggiate, non voglio come ricordo una maglietta dell’Hard ROck con su scritto Tokyo, ma qualcosa che sia intrinseco di una cultura di millenni. E direi che qui ci siamo.
Penso che la scelta sia durata circa un’oretta, senza considerare il giorno prima che siamo rimasti a fissare tutte le lame per altrettanto tempo… però alla fine ho optato per un piccolo coltello di precisione, un petty knife di 13 cm, damascato, con una lama piuttosto dura, perchè perda il “filo” con meno facilità, e non si ossidi facilmente.
Ma ne trovate davvero per tutti i gusti e per tutti i propositi, e vi premetto che io non i conosco nemmeno tutti. Addirittura c’è quello che usano solo per i soba, o la raschietta per togliere la pelle del wasabi.
Per il resto, se mai ci passerete, potete chiedere a loro che parlano inglese e sono molto disponibili a spiegarvi tutte le differenze e caratteristiche.