Day Two – Una giornata a Chiang Mai

Mi sono svegliata senza sveglia, recuperando le ore di sonno del viaggio e la stanchezza accumulata in tutto questo periodo.

Non sapevo ancora se sarebbe arrivato lo zaino o meno, ma non serviva a nulla preoccuparsene, l’avrei scoperto nel pomeriggio ed eventualmente comprato quello che serviva.

Oggi giro della città, domani Elephant Sanctuary:  ossia una giornata con gli elefanti a fare il bagno nel fango con loro. Non vedo l’ora.

Il mio ostello è appena fuori dalle mura della Old Town: Avevo letto un po’ di consigli di viaggio e quello che più mi era piaciuto quello di perdersi a girare a caso tra le strade e così ho fatto.

Consiglio molto importante che mi ha dato Irene (lei è un’anima un po’ come me e vi racconta i suoi viaggi qui su Sugar&Curiosity): scaricare l’app maps.me. Vi permette di fare il download delle mappe di interi stati che potete usare in offline senza connessione. Vi salverà il culo. dopo oggi, ve lo assicuro.

Nella Old Twn c’è tempio segnalato da visitare, ma sostanzialmente basta girovagare tra vicoletti e templi che sbucano da ogni dove per respirare l’essenza della città. Io ho visto i principali: Wat Chedi Luang,Wat Phan Tao, Wat Phra Singh e Wat CHiang Man, il più antico di tutta Chiang Mai.

A quanto pare però quello imperdibile è un po’ fuori. Dalla app vedo che sono una decina di chilometri dalla città quindi decido che dopo Santiago posso permettermi di farli a piedi e mi incammino per la strada.

Passo per una viona gigante per nulla turistica e quindi mi imbatto in cibo e mercati dove vanno solo i locali. Le cose che adoro. Per pranzo mangio delle banane arrosto condite con del latte di cocco. Meravigliose.

Le alternative poi sono due: strada principale o sentiero del pellegrino. Avete dubbi sul quale ho imboccato? Ecco, Eravamo io e una miriade di farfalle variopinte. Ho incontrato in due ore di camminata solo una persona. Stupendo.

Arrivata in cima mi aspettavo tutt’altro… e questo perchè in realtà sono arrivata alle cascate Wat Pha Dat, ma il Doi Suthep era ancora un bel po’ lontano.

Chiedo info a due Thai trovati lì per caso e mi dicono che a piedi non ci sia arriva facilmente e che sono ancora dieci chilometri. MOLTO BENE. Loro non parlano inglese ma mi dicono che se sono da sola mi portano loro in macchina. Ovviamente salgo.

Arrivata lì incontro la famiglia di Varese con cui stamattina ho fatto colazione in un caffè ispirato al fantasy misto tra Narnia, Harry Potter e Alice nel paese delle meraviglie e decidiamo di fare il giro insieme. Effettivamente è molto bello, molto kitch ma d’effetto. I trecento scalini portano al tempio vero e proprio, tutto dorato.

Finita la visita ritorno in ostello per capire cosa fare della mia vita e… TADAAAAAAA lo zaino è lì ad aspettarmi.

Preoccuparsi a volte non serve a una fava, ho fatto bene a non farlo.

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